Impulso

Se dovessi spiegare a qualcuno in maniera razionale cosa significa per me l’atto di fotografare probabilmente mi perderei in un bicchier d’acqua, tentando inutilmente, come mio solito, di dare forma e ordine a quello che in realtà considero un impulso. Non saprei come altro spiegarlo, quando ho in mano la macchina fotografica non credo di pensare, piuttosto acuisco i sensi, osservo, mi muovo, comprendo quello che ho davanti e quando arriva il momento giusto scatto. Ma non lo trovo affatto un meccanismo razionale, almeno non lo è per me. Lasciamo perdere tutti gli aspetti tecnici e di regolazione dello strumento, sto parlando dell’atto.

Cerco di spiegarmi meglio.

Passo di Monte Carpano, Bagno di Romagna

Se avete mai fatto trekking sapete che in mezzo al bosco ci sono dei simboli che identificano il sentiero, sono colori ben riconoscibili ma talvolta rovinati e sbiaditi, non è così semplice come sembra localizzarli, quindi si osserva con la massima concentrazione la vegetazione, passando da un tronco all’altro, bramosi di percepire il rosso, il blu o il giallo. Quando finalmente si distingue il colore da quelli del bosco la reazione è impulsiva, lo si percepisce prima di vederlo sul serio, si prova sensibile eccitazione e si punta il bersaglio per evitare di non perderlo.

Non so quanti di voi passeggino nel bosco, ma per me è così lo scatto, è elettricità, è impulso che nasce da dentro, che se potesse mi farebbe scattare con un battito di ciglia, qualcosa che si avvicina ad una necessità impellente. Dura poco, un attimo, un istante, si conclude con il sonoro scatto dell’otturatore.

Passo di Monte Carpano, Bagno di Romagna